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Graffiti, linea dura del governo: sarà reato imbrattare i muri

Governo e Parlamento insieme contro graffito selvaggio.
Nonostante non si sia ancora trovata risposta all'annosa domanda se il writer sia un artista o un vandal, l'esecutivo è intenzionato a mettere un paletto.
Forse già nel Consiglio dei ministri di venerdì 31 ottobre, potrebbe essere varato un provvedimento (slittato a inizio ottobre nel Cdm tenuto a Napoli) contro chi imbratta i muri delle città italiane con multe ben più salate rispetto a quelle previste dalle norme in vigore.
"Se sarà possibile, il governo approverà venerdì al Consiglio dei ministri il decreto rifiuti che introduce il reato per punire chi imbratta i muri", ha annunciato martedì il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un intervento alla Confcommercio.
Insomma, per i campioni dell'aerosol art, gli "artisti" con la bomboletta spray, sono in arrivo tempi duri: muri imbrattati, autobus e metro terreno di conquista di writers e graffitari, verde pubblico deturpato allo Stato ogni anno più di 5 milioni di euro. E, dal punto di vista, delle norme, l'articolo 639 del codice penale prevede già sanzioni contro i vandali, evidentemente considerate troppo lievi dai firmatari delle proposte di legge che giacciono in Parlamentom a fronte di un fenomeno che sembra in crescita e che colpisce indiscriminatamente edifici pubblici e privati, monumenti, chiese, mezzi di trasporto, parchi pubblici.
Per gli imbrattatori, infatti, la sanzione prevista, che scatta solo in caso di querela, si limita ad una multa di 103 euro. Solo se il reato è commesso a danno di edifici di interesse storico o artistico e su immobili del centro storico, allora scattano la reclusione fino ad un anno e una multa di 1.032 euro e si procede d'ufficio. Le proposte di legge mirano ad aumentare le pene previste in entrambi i casi.
Sono per ora quattro i progetti di legge depositati a Montecitorio. Tra le proposte più "severe" c'è sicuramente quella di cui è primo firmatario Siegfried Brugger, presidente del gruppo Misto a Montecitorio, che chiede la reclusione fino a 6 mesi e una multa da 500 a 1.500 euro per gli imbrattatori "semplici". Se poi la bomboletta spray si abbatte su edifici di interesse storico o artistico, allora il graffitaro rischia due anni di galera, una multa che può arrivare a 5mila euro e l'obbligo, anche in questo caso, di ripulire a proprie spese quanto deturpato.
Roma, Napoli, Milano, Firenze e Torino, secondo dati recenti forniti da Legambiente, le città più colpite dagli atti di vandalismo. La Capitale è in testa per il numero di denunce di atti vandalici contro il verde pubblico, mentre Milano fa registrare un numero assai elevato di atti di vandalismo nei confronti di tutte le attrezzature per l'igiene pubblica. Torino, invece, è la città in cui più che altrove ad essere presi di mira sono i mezzi pubblici.


Pubblicazione del: 30-10-2008
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