Napoli - quando un giornalista tramuta un intervista in una....inchiesta    Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Ieri ho rilasciato una intervista ad un giornalista che non ha voluto citare la fonte solo per far sembrare il tutto frutto di una sua inchiesta ed ecco il risultato:

Lo spreco.
del 2002 l'acquisto di duecento ricetrasmittenti: oggi ne funzionano venti. Disagi per gli agenti
I vigili urbani restano senza radio apparecchi guasti e mai riparati
Chi svolge servizio a piedi comunica con il Comando usando il proprio cellulare
EPoLiS Napoli
Alessandro Migliaccio
alessandro.migliaccio@epolis.sm
■ «Qui non c'è segnale, spostiamoci più in là che devo chiamare il Comando»: è uno scorcio
di un dialogo tra due vigili urbani napoletani in servizio nel centro storico. Stanno passeggiando,
svolgono quello che in gergo viene definito "servizio appiedato", una sorta di ronda per controllare il territorio. E quando devono comunicare qualcosa al Comando, i due agenti cacciano il loro cellulare
dalla tasca e digitano il numero del centralino della polizia municipale,come farebbe qualsiasi
cittadino.
Il perché è presto detto: i vigili urbani di Napoli non hanno nemmeno una radio ricetrasmittente attraverso cui inviare o ricevere segnalazioni e dati sull'attività che svolgono in strada. Sono tutte rotte, ferme in manutenzione da circa un anno.
EPPURE, non più tardi di cinque anni fa, la polizia municipale concluse l'acquisto di più di duecento radio di alta tecnologia che andarono a sostituire le apparecchiature in dotazione precedentemente. Per presentarle fu addirittura indetta una festa e da quel momento ogni Unità operativa avrebbe dovuto coordinarsi con gli agenti attraverso la comunicazione via radio.
E invece, i vigili urbani napoletani sono costretti ad usare il cellulare, e non hanno nemmeno
il rimborso della scheda telefonica.
Anzi, ad alcuni è stato anche chiesto di tenere sempre il telefonino acceso e rendersi reperibile al proprio numero durante il servizio.
La difficoltà riguarda in particolar modo gli agenti delle Unità operative che svolgono i "servizi appiedati": l'ottava, la quinta, la settima, la quarta, la sesta e la terza. Insomma tutte quelle del
centro. Delle duecento radio acquistate nel 2002, oggi ne funzionano circa venti, che sono per lo più quelle assegnate ai motociclisti del Settore orientale e del Settore occidentale.
Gli altri vigili, quelli che presidiano i cantieri, quelli che hanno garantito l'ordine pubblico durante
le visite del Papa o di Napolitano e quelli che saranno in giro in occasione del ponte di ognissanti, si devono arrangiare.
Il che comporta disagi e inefficienza nel servizio: niente coordinamento tra i vigili, posizione
degli agenti non visualizzata sugli schermi del Comando e infine scarsa tempestività di intervento. Per non parlare, poi, di quando un vigile finisce malauguratamente in una zona in cui non c'è campo
per il cellulare: non gli restano che i segnali di fumo. ■
La spesa e la festa
1Cinque anni fa, la polizia municipale concluse l'acquisto di più di duecento radio di alta tecnologia che andarono a sostituire le apparecchiature in dotazione. Per presentarle fu
indetta anche una festa.
2 segnalazioni fantasma
■ ■ I vigili urbani non hanno nemmeno una radio ricetrasmittente attraverso cui inviare o ricevere
segnalazioni e dati sull'attività che svolgono in strada. Sono tutte rotte, ferme in manutenzione da
circa un anno.
3 Niente soldi per le schede
■ ■ Dopo il danno anche la beffa: agli agenti della polizia municipale che hanno chiesto il rimborso delle schede telefoniche utilizzate a loro spese con il cellulare è stato risposto che non è
previsto nessun pagamento aggiuntivo

Pubblicazione del: 31-10-2007
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